All’inizio di maggio 2007 Christopher Handley, 38 anni, americano dello Iowa, era stato
arrestato con la pesante accusa di possesso di fumetti pedo-pornografici.Circa 1200 manga della sua collezione e centinaia di DVD e VHS, fra cui alcuni titoli lolicon, gli erano stati sequestrasti a seguito della denuncia per possesso di materiale osceno da parte della polizia postale.
Tutto era iniziato dopo che l’accusato aveva effettuato un’ordinazione di alcuni manga dal Giappone. Un ispettore postale, procuratosi un mandato di perquisizione, si era messo in contatto con il malcapitato perché riteneva che i fumetti da lui acquistati fossero quanto meno discutibili e immorali: i lolicon (termine che in Giappone viene usato per descrivere l’attrazione verso le giovani ragazze) sono stati spesso associati alla pornografia minorile, venendo di fatto vietati in diversi stati del mondo. In Australia, Canada, Nuova Zelanda, Norvegia, Sud Africa e Svezia ne è difatti illegale il commercio, la distribuzione e il possesso.
Ancora oggi pende sull’imputato un processo che inizia il 2 dicembre; se condannato, Handley dovrà scontare venti anni di carcere.
Il caso aveva sollevato notevole scalpore presso gli organi di stampa. Era infatti la prima volta che qualcuno veniva arrestato per il semplice possesso di una collezione di fumetti.
In difesa di Handley era subito intervenuto il Comic Book Legal Defense Fund (CBLDF), un'organizzazione no-profit che opera da metà degli anni 80 per l'applicazione del Primo emendamento della Costituzione americana (che, tra gli altri diritti, garantisce la libertà di culto, parola e stampa) nel mondo dei fumetti, prestando assistenza legale a tutti coloro che vedono la propria opera bloccata o colpita da qualunque forma di censura. Ma neppure il fondo legale è riuscito a favorire l’imputato, e la sua ultima speranza risiede nel test di Miller, usato nelle aule di tribunale americane per determinare l'esistenza di vere e proprie espressioni di oscenità da censurare.
Eric Chase, l'avvocato che segue il caso, ha indicato di recente sul blog Splash Page di MTV che tutto è avvenuto perché alcuni di quei manga acquistati erano opere a sfondo yaoi (omosessuali), nel mondo nipponico titoli prevalentemente rivolti ad un pubblico femminile e quasi sempre disegnati da donne: “Nei fumetti yaoi ci sono molte situazioni di sesso esplicito. Gli uomini sono disegnati con uno stile androgino, con un aspetto ambiguo che li fa apparire molto giovani. Esiste in Giappone un autentico tabù verso tutto quel che riguarda l'esposizione e la raffigurazione dei peli pubici. Anche in queste produzioni erotiche, pertanto, i protagonisti ne sono sprovvisti, il che contribuisce a conferire loro sembianze puerili. Ciò che ha interessato le autorità sono state le rappresentazioni di minori in situazioni di sesso esplicito. Ma non ci sono bambini reali, solo crude immagini da un fumetto”. Questo ha precisato l’avvocato.
Splash Page ha ottenuto anche una breve intervista con Neil Gaiman, noto romanziere che spesso ha patrocinato il CBLDF con propri fondi.
Gaiman ha ricordato come talvolta abbia descritto nelle sue opere la violenza, anche sessuale, a carico di minori, personaggi fittizi e non reali, ma solo per propositi di racconto.
Per motivi analoghi a quelli citati nel caso Handley quindi una parte dei suoi lavori potrebbe essere messa in discussione; lo scrittore ha criticato l'arresto facendo notare che nessuno sia stato realmente in pericolo o ferito, quel che si riteneva pericolo era un puro concetto.
Lo scorso luglio la corte distrettuale dello Iowa ha fortemente ridotto le accuse a carico di Christopher Handley, ma restano le imputazioni principali e il processo del 2 dicembre.
Fonte: Anime clik
http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=20572